martedì 1 dicembre 2020

Nasce Admiral Hotel Magazine

 Una Storia di Famiglia



 

2 anni prima delle nozze d’oro nasce il Magazine di Admiral Hotel Milan

Ue mi raccomando l’accento

Milan come si dice in milanese

Milan come si dice in inglese

Milan, vabbè il Silvio, con quello che ha fatto per la città, può dire Milan come vuole.

 

Amici clienti e clienti amici mi ripetono da anni lo stesso refrain:

“Dopo gli 008 libri su Bond perché non scrivi un libro sulla storia degli ultimi 50 di Milano attraverso l’Admiral?”

 

Ci sono cosi tante cose da raccontare attraverso gli occhi di clienti passati da queste stanze che con l’aiuto del presidente, memoria storica e mia creatrice, di vecchi collaboratori e clienti, ho iniziato a raccogliere le idee.

Poi arriva quel gran genio del mio amico, un mastro falegname (e non solo) col quale, anche se non c’è, convivo da 2 mesi per fare “le 60 stanze di Jambo”  che mi dice:

“Dobbiamo fare un magazine sull’albergo!”

 

“Obbesdisco!”

Citazione non casuale visto che la mia famiglia aveva un duplice debito nei confronti della famiglia reale.

Garibaldi nel 1866 accettò l’invito del Re a lasciare il fronte del Tirolo (e il 14 aprile 1972, 106 anni più tardi, il primo cliente dell’Admiral fu un austriaco)

Poi il mio bis nonno a inizio secolo riuscì a macchiare di inchiostro con la stilografica la camicia del re che si trovava nel suo stand in fiera ai bastioni di porta Venezia.

Vittorio Emanuele III di Savoia da vero signore sabaudo “l’ha fa na piega lu l’ha fa nanca un plissé”

 

La Fiera anni più tardi si sposto in zona Admiral

Era la Fiera di quando era fiera di essere Fiera come scrisse, parlando di noi, il mio amico Andrea G. Pinketts.

Preston, sceneggiatore di Hollywood, una sera al Carburator bar, davanti a un Martini , disse “Ho imparato l’italiano perché è la lingua di Dante Petrarca e Pinketts.”

Cappi Co-Bondolo doc, certifica in stile Diabolik con centinaia di serate letterarie tenute insieme alla signora in giallo: la mitica Tecla che per prima mi affibbiò il soprannome Ammiraglio.

 

“Voglio un nome che inizi con la A” (primo anche in ordine alfabetico in un epoca dove esistevano solo gli elenchi del telefono)

Il nome arriva dal mondo dei motori ovviamente: la Opel Admiral in produzione dal 1937, che forse mio nonno avrebbe voluto equipaggiare col cuore di famiglia.

 

Il Cav. Luigi Dell’Orto, il genio del carburatori nel 1933, insieme ai fratelli fondò la DELLORTO (orgoglio nazionale con più di 500 mondiali vinti) e su imbeccata di mio padre ebbe l’intuizione Admiral.

La leggenda vuole che durante il “ciclo e motociclo” uscisse dallo stand di Carburatori per salire sui tetti della fiera e guardare verso porta Domodossola dove anni più tardi sarebbe nato l’hotel di famiglia.

Il vecchio palazzo che sorgeva sulla curva più impegnativa del “Circuito Fiera di Milano” venne demolito per creare quel un pezzo di storia, quel collante famigliare (unico orgogliosamente sopravvissuto allo spostamento della fiera) che oggi dopo 48 anni e tre generazioni è ancora Admiral hotel Milan.

 

Bellezza, modernità e vicinanza a fiera studi Rai e San Siro hanno trasformato questo hotel in una sorta di dopo teatro dove vip e clienti facevano carte false per soggiornare.

 

Nei miei sogni di bambino il pallone era cannone e chi non ci credeva era Felix Magath.

Quante volte Causio e Bettega hanno giocato a calcio in cortile rompendo vetri fino al loro soggiorno al MIAS

Quante volte Niki Lauda col go kart a pedali si è lanciato per la discesa del garage fino a quando un giorno non arrivò in sala Trafalger per presentare al mondo la Lauda Air durante la BIT.

Quante volte il cannabile Mercx è caduto col la sua Graziella azzurra e poi da grande si divertiva a scherzare al bar.

“Sig Coffrini, Allora domani siamo d’accordo 100 km in bicicletta”

“No lasci perdere non vorrei umiliarla in fin dei conti lei è sempre Mercx.”

“Ti rigrazio sei un amico.”

E il ct della nazionale Cassani con Bettini Ganna Moser 

E che dire della Valanga Azzurra che pur di aver la stanza mi regalava scarponi e piumini con Pierino Gross che mi confesso che i Nava ski sistem, di cui era testimonial, erano una cagata pazzesca.

Vedere nella tv della hall lo slalom di Kitzbuhel con Luc Aplhan in attesa che il padre eterno, Alberto Tomba, venne a nominarmi cavaliere dello sci dopo aver mangiato la leggendaria pasta pomodoro e tonno di Mamma, non ha prezzo.

“Edward hai più roba tu di Alberto del museo dello sport di Barcellona” disse Laura la sua mitica manager.

Mamma Mariagrazia in un pranzo a casa sua con mio figlio disse:

“Ma perché a te regala tutta questa roba che agli altri non ha mai dato nulla?”

“Ma signora io sono James Bond”

La capacità di non prendersi mai troppo giocando il mio soprannome.

 

Arbore giocando a nascondino con i Mori di Torino, nascondendosi  tra 10 piani di morbidezza, risultava introvabile, Mike venendo a trovare i concorrenti mi regalò l’adesivo del cavallino Michele (volevo il pupazzo Diobond), a 7 anni Franco Franchi a pranzo tra una battuta e l’altra spiegava la differenza tra mafia buona e quella cattiva.

“Papà cos’è sta Mafia?”   

“Signora c’è un bambino che dorme nel deposito bagagli” era Renato Raschel che informava mia mamma.

“Che c’avete na matrimoniale per un vostro vecchio cliente?”

“Ma signor Califano siete in tre”

“Allora damme la tripla!”

“puttane giornalai gente in cerca di guai”

l’Onorevole Cicciolina, Enzo Biagi e Carlo Lucarelli o Silvan cacciato perchè le colombe avevano cagato ovunque.

La grande Inter di Mazzola, Suarez, Corso e Facchetti che faceva il derby con Diego e Galliani.

L’Admiral cup, una decennale sfida a calcio conto Il principe d’Asburgo Triestino che, con l’amico Mario Roma, arrivarono ad ingaggiare ex professionisti per “una stanza in più”

Daniela Bianchi e Luciana Paluzzi, le Bond girl del James Bond quello vero,

Lo scherzo telefonico della Murino e la voce di 007 di Luca Ward.

Sfilate di mode, casting e modelle.

“Niente di vero tranne gli occhi” Scusa Giorgio ma in questo caso sono le orecchie.

“Insomma avevo chiesto una camera silenziosa e non si può dormire dal rumore.”

“Ci scusi signora ma Faletti, il mago Forrest e Valentino Rossi stanno scatenando l’inferno.”

Dopo 1 minuto era nella hall in ciabatte e camicia da notte, in stile Claudio Villa, che però prediligeva la ciabatta a fascia da piscina, per assistere allo spettacolo.

Con Giorgio diventammo amici e quella fu una delle serate più divertenti della mia vita.

“LORENZO! LORENZO!”

“Ma chi cavolo è sto Lorenzo?”

Mamma era ignara della nascita del GRANDE FRATELLO

Risse di professionisti della MMA nella hall, tenuta a bada dal fraterno Boccotti e Pinilla  (arbitro ex Mossad) mentre il futuro presidente del Senato teneva una riunione elettorale.

 

“Dottor Coffrini Dell’Orto la disturbo?”

“Un attimo che scendo dallo ski-lift!”

20 anni sono passati da quell’approccio professionale con quella che, solo in seguitò, scoprii essere la responsabile della rete estera della fiera di Milano.

Ancora oggi si chiede come feci a far venire Ferrari AD di Fiera Milano S.p.a. a una serata in hotel.

 

Si potrebbero riempiere pagine e pagine.

Magari sarete voi stessi a scrivere articoli per questo magazine per raccontare storie e aneddoti aneddoti ancora sconosciuti.

 

Il sito internet i social non bastano!

Jambo, in una sorta di Vogue hotel magazine, renderà il tutto elegante come le sessanta stanze del primo e unico “collection life hotel”.

 

Ci saranno chapter per cercare di spiegare cosa sono e come nascono l’Admiral le sue stanze,

ci saranno foto disegni e tanti aneddoti segreti.

Ma niente sarà come esserci!


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